Due cose per motivi imperscrutabili mi sono state subito chiare quando Luca Quintavalle mi ha chiesto un nuovo lavoro per clavicembalo: sarebbe stato un ciclo di miniature e si sarebbe intitolato “Giannizzeri e gendarmi”.
Se il primo aspetto di natura formale è stata scelta totalmente istintiva il titolo, come spesso mi accade, scava nella mia storia di ascolti e di amori musicali senza porre frontiere o esclusioni di genere. In questo caso ad affacciarsi alla memoria è stata una canzone (“Come un dio americano”) datata 1980 e scritta da Claudio Lolli, indimenticato musicista e scrittore.
Il passaggio per me inevitabile è stato quindi porre come materiale di partenza del mio lavoro la linea melodica della strofa di questa canzone; essa viene sottoposta a semplici elaborazioni (ad esempio la soppressione dei suoni ripresentati troppo ravvicinatamente) e diviene una sorta di DNA di ogni miniatura, generando ulteriori percorsi orizzontali e ogni componente armonica.
La componente armonica originale viene invece sostanzialmente ignorata, comparendo unicamente attorno alla metà della terza miniatura e con sovrapposizioni accordali che ne neutralizzano in buona parte la riconoscibilità. È questa una modalità operativa che utilizzo molto spesso, collocando comunque lo spunto di partenza in un ambito di mio tributo affettivo, senza che ciò comporti influenze stilistiche del materiale impiegato né, men che meno, citazioni o rielaborazioni avvertibili. Storia personale, a volte nemmeno dichiarata pubblicamente.
Queste procedure riguardanti le componenti frequenziali si intersecano con un percorso complementare volto a determinare le scelte figurali e l'assetto formale del lavoro. Se in altri pezzi ciò è stato frutto di laboriosi procedimenti razionalizzati, in questo caso si è imposta una gestione decisamente istintiva di questo aspetto.
Ciò ha portato in maniera abbastanza rapida ad un primo schizzo strutturale dell'intero ciclo di miniature, con particolare attenzione alla varietà di comportamenti e alla definizione chiara delle singole personalità. In molti passaggi sono comunque intervenuti in seguito piccoli processi di razionalizzazione locale (il canone politemporale del II episodio, ad esempio), cercando di trovare un punto di equibrio fra decisione immediata e coerente controllo.
Come detto in apertura “Giannizzeri e gendarmi” è stato scritto su invito di Luca Quintavalle al quale è dedicato ed è stato commissionato dalla Forberg-Schneider Stiftung.