Negli ultimi anni mi è capitato di scrivere due cicli di miniature pianistiche, ovvero Casi singolari e Iride da tasca.
Il primo ciclo, dedicato a Davide Cabassi e costruito sulla declinazione di “rosa”, si legava a sei frammenti poetici di provenienza e carattere diverso.
Per il secondo, scritto per Carlo Boccadoro, per dare unità al tutto mi sono collegato idealmente ai colori dell'iride, qui presentati in formato bonsai e rappresentati in una manciata di battute.
Ad ognuno viene attribuita una personalità precisa, secondo un piccolo gioco di derivazione sillabica che lascio all'intuito di chi vorrà eventualmente capirne la genesi. Rosso tormentato, quindi via via arancione solitario, giallo nervoso, verde lontano, blu devoto, indaco lugubre per giungere infine al violetto costernato.
Piccoli ritratti ideali di limitata difficoltà tecnica che tentano di definire panorami con un solo rapido sguardo.