KYPRIS
per voce femminile su tre epigrammi di Asclepiade / for female voice on three epigrams by Asclepiad (2014)
dedicato a: Akiko Kozato - Japan
EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
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I pezzi scritti in precedenza per Akiko Kozato sono sempre stati caratterizzati da scelte testuali particolarmente aggressive e minacciose; fossero avvoltoi o Medea, si andava a creare anche qualche comprensibile sospetto sulla qualità della nostra vita familiare.
Mantenendo la mia costante predilezione per il repertorio classico, ho cercato ora di bilanciare questa situazione, prendendo le mosse da tre epigrammi di carattere amoroso (uno dei quali non integrale) di Asclepiade di Samo, poeta greco del III secolo a.C.
Se si escludono alcune increspature del secondo numero, il carattere complessivo si muove nell'ambito di una quieta cantabilità, con un uso costante e chiaro di elementi di facile identificazione. Tre pagine serene e lievi, in attesa di nuove intemperanze...

The pieces previously written for Akiko Kozato have always been characterized by the choice of particularly aggressive and threatening texts; whether vultures or Medea, they also tend to raise some understandable suspicion about the quality of our familiar life.
Keeping to my constant predilection for the classical repertory, I have now tried to balance out this situation by taking as my starting pointthree epigrammes of an amorous nature by Asclepiades of Samos, a Greek poet from the 3rd century B.C.
Apart from the occasional ruffle in the second piece, the overall character is one of quiet cantabile, with a constant and evident use of easy identifiable elements. Three serene and light pieces, while awaiting fresh intemperances...


kypris

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kypris
Risparmi la verginità. E perché? Infatti, andata nell'aldilà
non troverai chi ti ami, fanciulla.
Fra i viventi sono le gioie di Afrodite; nell'Acheronte
saremo ossa e cenere, o vergine.



Rovescia neve, fai grandinare, manda le tenebre, brucia, scaglia fulmini,
manda sulla terra tutte le nuvole cariche di fuoco.
Se mai mi ucciderai, solo allora smetterò; se invece mi lasci viva,
anche se più imperversi, esulterò nell'orgia.



Dolce, per chi ha sete d'estate, portarsi alle labbra la neve, dolce per i marinai,
uscendo dall'inverno vedere le stelle della Corona, annunciatrici di primavera.
Ma più dolce è quando un solo lenzuolo copra gli innamorati
e Afrodite sia esaltata da entrambi.





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