Dopo qualche anno ho voluto dare un seguito ad un brano per saxofono tenore e pianoforte (Unstable Portrait of A.S.) scritto per il membro del Rascher Saxophone Quartet Andreas Van Zoelen e Ladislav Fanzowitz.
Si trattava in quel caso di un lavoro idealmente legato alla figura di Adolphe Sax, alla sua biografia particolarmente colorita e al suo carattere volubile.
Last Picture of A. S. pur condividendo solo marginalmente alcuni materiali del precedente duo ne riprende lo spirito teso e multiforme, estremizzandone le caratteristiche.
A sezioni quindi dall'impatto violentemente percussivo e aspro - come ad esempio l'esordio del brano - si alternano, seppure in misura decisamente inferiore, momenti improvvisamente sospesi, immobilizzati nella contemplazione del lento trascolorare del colore armonico.
La costruzione è quindi improntata a continui e rapidissimi cambi di scena, in cui i singoli personaggi ritornano spesso immutati se non nelle reciproche proporzioni, in una sorta di meccanico carillon furiosamente inquieto.
Scarso peso è dato quindi a percorsi di trasformazione evolutiva dei vari materiali, come limitatissimo (lo si constata in questo lavoro solo per chiarirne il colore complessivo, senza che ciò rappresenti una presa di posizione ottusamente ostile) è il ricorso a tecniche esecutive che si allontanino dalla prassi strumentale tradizionale.
Tutto ciò comporta un alto tasso di virtuosismo sia per le singole parti sia per la concertazione complessiva, ma la solidità assoluta dei cinque esecutori mette al riparo da qualsiasi sorpresa